Il giglio, la rosa e il loto sono i simboli tradizionalmente usati per rappresentare il nostro sé spirituale più profondo, il nostro unico, vero sé immortale, il nostro Dio interiore.
Le immagini parlano chiaramente. Un seme cade nella decomposizione della fangosa oscurità della terra. Una pianta cresce e un giorno produce un bellissimo, abbagliante fiore puro mozzafiato, da risultare totalmente contrastante con l’ambiente nel quale venne piantato il seme.
Non è molto lusinghiero nei nostri confronti personali, ma l’idea è che noi siamo la terra in decomposizione, e il fiore è il Dio Interiore latente nel cuore, rappresentato da Lily Potter, la madre di Harry.
Il fiore divino nel cuore è stato simboleggiato in tanti altri modi nelle storie che sono state raccontate nel corso dei secoli. Ad esempio, una storia familiare è quella della Pietra Filosofale.
La leggenda parla di questa pietra che può produrre l’elisir di vita, e può trasformare tutti i metalli in oro. Il simbolismo è chiaro. L’elisir di vita allude ovviamente alla proprietà del bocciolo spirituale nel cuore, che dà al portatore la vita eterna – se egli la usa in modo appropriato. La trasformazione dei metalli in oro simboleggia la stessa funzione del fiore, come descritto in precedenza: la trasformazione di qualcosa senza valore in qualcosa di veramente bello. L’oro è un simbolo davvero potente, perché, come noi tutti sappiamo, non si ossida e non si macchia. C’è un ulteriore significato dell’oro, dal momento che i cercatori esperti che percorrono il cammino della liberazione, ci hanno detto che quando il fiore nel cuore si apre totalmente, e la sua fragranza celestiale viene sprigionata in tutto il corpo, l’aura del cercatore si colora di uno squisito bagliore dorato. Questo fenomeno avviene soprattutto intorno alla testa, ed è da esso che proviene la leggenda dell’aureola, che possiamo vedere rappresentata nei dipinti medioevali.
Jo utilizza il simbolo della Pietra Filosofale in un modo un po’ differente da quello appena descritto, sebbene lei lo usi per dare il significato opposto, come simbolo occulto. L’elisir di vita assume il significato di vita nel corpo fisico, e l’oro quello di salute sulla terra. Questo è un uso inaspettato del simbolismo, ma estremamente efficace.
Un altro simbolo potente della vita immortale presente nel cuore è il seme. Cito Meister Eckhart: “Il seme di Dio è in noi. Il seme del pero si ingrandisce per diventare un pero, il seme del noce per diventare un noce, il seme di Dio per diventare Dio.” Che simbolo intenso! Noi sappiamo che un seme è pieno di potenziale, e che una piccola ghianda può crescere fino a diventare una quercia imponente che ha una circonferenza di dieci uomini.
Il seme è particolarmente interessante se parliamo di Harry Potter, perché sappiamo che per dare vita ad una pianta, deve morire. Perciò, simbolicamente parlando, è questo il messaggio che ci vuole trasmettere il sacrificio di Lily per salvare Harry. Il potenziale muore per dare la vita all’effettivo.
Se compariamo Harry Potter alle altre storie, possiamo vedere Lily rappresentata in vari modi. Per esempio, nella fiaba dei Grimm “Rosaspina”, conosciuta anche come “La Bella addormentata”, possiamo notare un altro fiore. Dietro a delle spine impenetrabili, è nascosto un castello con una principessa addormentata e la sua corte, anch’essi tutti quanti addormentati. Se noi possiamo anche solo accettare che la vita del nostro sé sia incentrata sulle spine, possiamo risvegliare la vita “regale” addormentata nel nostro cuore. La Regalità è un altro simbolo molto potente del potenziale interiore divino. Alcuni cercatori hanno il sospetto che ci sia qualcosa di speciale in loro, che segretamente siano regali. In effetti è vero, poiché il bambino addormentato dietro le spine della nostra esistenza temporanea è un Principe o una Principessa: un figlio del Re della Creazione.
Un’altra fiaba dei Grimm, “La Bara di Vetro”, è simile a “Rosaspina”. In questa fiaba il potenziale divino è personificato da una principessa addormentata in una bara di vetro, e i vasi intorno a lei contengono un castello in miniatura, i servi, etc. Quando viene sollevato il coperchio della bara, la principessa si sveglia, e il castello torna alle sue reali dimensioni; tutti questi sono simboli che indicano che “Il Regno è in mezzo a voi”. Questa fiaba in particolare è ancora più pertinente ad Harry Potter, e tanto per tirare ad indovinare: cosa porta l’eroe alla bara di vetro? Un cervo! A questo punto ci arriveremo quando parleremo di James.
Il Dio interiore può anche essere simboleggiato da altri oggetti, come un diamante o un altro gioiello. Il diamante è davvero adatto, perché è compatto e quindi vicino all’indistruttibilità; è un simbolo meraviglioso dell’immortalità del principe o della principessa interiore.
Spero di potermi permettere di concludere raccontandovi cosa, nella mia opinione, sia realmente il potenziale divino nel cuore.
Come dissi nella mia introduzione a questa serie di capitoli sui personaggi, delle idee astratte possono essere capite meglio (o unicamente) con i simboli. Ma ricordate per favore che i simboli sono solo dei paragoni; non sono la cosa stessa!
Il Dio interiore è COME un seme che può “germinare” e crescere secondo i suoi “geni”. Il Dio interiore è COME un castello capace di auto-mantenere una vita piena di ricchezza, grandezza e bellezza. Il Dio interiore è COME un principe o una principessa, dal momento che è un figlio del Re, dell’Architetto dell’universo. È COME un bocciolo, poiché da esso può dispiegarsi un fiore di un’abbagliante purezza e bellezza. Ma non è nessuno di questi.
Ovviamente non è fisico, perché noi lo abbiamo portato in noi in ogni incarnazione.
È invisibile, inosservabile dalla scienza, e la sua esistenza viene facilmente negata da milioni di persone. Solo il suo portatore la può scorgere. Come? Sentendo di essere regale nel profondo. Sospettando che la vita sulla terra non sia tutto quello che esista. Venendo incessantemente stimolato da dentro di sé a cercare lo scopo della vita, le cause dietro alle apparenze fisiche, la realizzazione in quanto essere spirituale.
Quindi, cos’è realmente? Io penso che il miglior modo con cui possa essere descritta, sia come una scintilla di pensiero divino. Dio non crea niente che non sia eterno e indistruttibile. Comunque, c’è la possibilità che una scintilla-pensiero divina possa svilupparsi in accordo con il pensiero che essa contiene, oppure che possa anche atrofizzarsi se il suo potenziale non viene realizzato. Milioni di milioni di anni fa, lo Spirito di Dio si illuminò come un fulmine abbagliante in tutto l’universo, e con la sua scia lasciò un mare di scintille-pensiero. Ognuna di esse è unica ed ancora capace di svilupparsi in un dio maestoso, un padre eterno, un Principe della Pace. Attraverso un processo che richiede un tempo inimmaginabilmente lungo, le scintille si svilupparono, e molte di loro crebbero fino alla sbalorditiva gloria di Figli del Padre. Ma altre scelsero di seguire un piano sperimentale invece di quello inscritto nel loro stesso essere. Esse “caddero” in un altro universo, e si atrofizzarono tornando alla loro minima struttura di base. Per coloro a cui piacciono le spiegazioni tecniche: la scintilla-pensiero è attualmente il centro matematico del microcosmo in cui abitiamo.
Tutti noi abbiamo in noi stessi qualcosa di così ineffabilmente prezioso, così pienamente sublime, così inesprimibilmente superno, che ci farebbe sentire il nostro cuore come se fosse riempito da un palloncino gonfiato, come direbbe JK Rowling.
Riflettiamoci: non hanno importanza le nostre circostanze fisiche, non importa quale sia il nostro ruolo nella vita o dove viviamo, noi abbiamo il potenziale per aprire i nostri cuori alla Lily interiore, e dare alla nascita Harry, che affronterà una lunga e dolorosa battaglia per sconfiggere il nostro Voldemort interiore, finendo per liberarsi totalmente, tornando ad essere il Principe interiore, erede del Regno eterno.